Legittima Difesa. Proposte per la riduzione del danno da TSO
E’ luogo comune ritenere che il rifiuto delle cure psichiatriche da parte di chi vi è sottoposto, sia non solo incongruo e irrazionale, ma esso stesso prova della necessità e dell’urgenza delle stesse cure.
La difesa dalle attenzioni dei servizi psichiatrici è difatti considerata illegittima da parte del senso comune e della prassi giuridica, sulla base dell’assunto della presunta inconsapevolezza della persona che vi è sottoposta.
Eppure la legge preveda espressamente la volontarietà degli interventi psichiatrici (al pari di tutti gli altri atti riconducibili alla sfera sanitaria) e la possibilità della persona di opporsi ai trattamenti sanitari obbligatori.
Le morti di Giuseppe Casu, di Francesco Mastrogiovanni e di Andrea Soldi hanno rivelato all’opinione pubblica quanto la pratica psichiatrica possa essere brutale nel suo “accanimento terapeutico” e come le condotte abusanti restino sostanzialmente impunite.
Su questi temi si terrà a Messina, con il patrocinio dell’Ordine degli Avvocati, presso la sede di via Giacomo Venezian 43, un convegno pubblico promosso dall’associazione Penelope, in collaborazione con il Comitato Iniziativa Antipsichiatrica e i Radicali Italiani, di presentazione delle campagne sociali mirate alla promozione dei diritti delle persone sottoposte a Trattamenti Sanitari Obbligatori (TSO).
Si tratta della campagna regionale “LIBERAMENTE” (promossa dall’associazione Penelope e dal Comitato d’Iniziativa Antipsichiatrica) e della campagna nazionale “LA LIBERTA’ E’ TERAPEUTICA” (promossa dai Radicali Italiani).
Per i Radicali Italiani sarà presente l’avvocato Michele CAPANO, tesoriere del movimento e legale della famiglia Mastrogiovanni. A lui il compito di illustrare la proposta di legge, promossa dai Radicali, di riforma dell’istituto del Tso che prevede la notifica obbligatoria del provvedimento a chi vi è sottoposto, l’assistenza legale gratuita, un’udienza di convalida del Tso (con confronto delle parti) davanti al Giudice Tutelare, il divieto di contenzione, il diritto a comunicare con l’esterno e a ricevere visite, un tetto massimo di ricovero di 12 giorni.
Giuseppe BUCALO, Presidente dell’associazione Penelope. Coordinamento solidarietà sociale, si occuperà di ullustrare la campagna regionale “Liberamente” che mira a chiedere agli Assessorati Regionali della Salute e delle Autonomie Locali l’emanazione di precise direttive che rendano effettive, da subito, le tutele previste dalla legge. In particolare la campagna chiede : all’Assessorato delle Autonomie Locali l’emanazione di una direttiva che obblighi i Comuni alla notifica del Tso a chi vi è sottoposto; all’Assessorato della salute una direttiva con cui si vieti l’uso di mezzi di contenzione presso i reparti psichiatrici siciliani, il libero accesso e la libera comunicazione con l’esterno da parte dei ricoverati, la predisposizione di un opuscolo informativo sui diritti degli utenti, il libero accesso delle associazioni di tutela presso i reparti, la dotazione dei reparti psichiatrici di un sistema di videosorveglianza.
Nell’ambito del convegno verrà presentata la proposta avanzata al Comune di Messina, dall’associazione Penelope e dal Comitato Iniziativa Antipsichiatrica, di sperimentare la notifica del Tso a chi vi è sottoposto e di istituire un servizio pubblico di tutela (denominato Soccorso Viola) attraverso una convenzione non onerosa con le suddette associazioni, per permettere la tutela dei diritti delle persone sottoposte a Tso, garantendo il monitoraggio durante il ricovero e fornendo alle stesse il supporto necessario per proporre al Sindaco ricorso avverso al provvedimento, così come previsto per legge.
La proposta verrà illustrata da Giuseppe CALABRO’, presidente del Comitato Iniziativa Antipsichiatrica che modererà i lavori del convegno.
E’ prevista la partecipazione del Sindaco di Messina prof Renato ACCORINTI.
L’Ordine degli Avvocati di Messina, nel patrocinare l’evento, ha riconosciuto 2 crediti formativi ai suoi iscritti che parteciperanno. Sono stati richiesti i relativi crediti formativi anche all’Ordine Regionale degli Assistenti Sociali.